La
viticoltura
L’agricoltura ha rappresentato nell’arco dei secoli per tutto il territorio collinare piemontese la più importante fonte economica. Un’economia rimasta fino alle soglie del Novecento di tipo chiuso e finalizzata all’autosufficienza, a provvedere ai bisogni primari della popolazione locale. La mancanza di comunicazioni efficaci non permetteva la specializzazione delle colture e il contadino per provvedere al proprio sostentamento coltivava un po’ di tutto: cereali, vigna, prato, bosco, canapa, ecc. La famiglia contadina, in cui il padre rappresentava l’autorità indiscussa, era organizzata in modo gerarchico e ciascun componente aveva il proprio compito e la sua funzione, in base all’età e alle proprie possibilità. Significativi mutamenti si verificano a partire dalla fine del XVIII secolo, con l’espansione della vite e delle colture cerealicole, a fronte di una progressiva riduzione di boschi e dei pascoli e gerbidi. Alla fine dell’Ottocento l’aumento della piccola proprietà coltivatrice e lo sviluppo della rete stradale favorisce un ulteriore espansione della vite (che ha come conseguenza anche una significativa trasformazione a livello paesaggistico), spesso coltivata in forma promiscua, e l’aumento del bestiame bovino, sia come forza lavoro che per la produzione di latte e carne, nonché la nascita di attività collaterali, quali la bachicoltura e la canapicoltura. Accanto ai “particolari” (i proprietari della cascina in cui lavorano) vi è una significativa presenza di fittavoli e mezzadri (molti dei quali immigrati, specie dal Veneto), che continuavano a operare in uno scenario caratterizzato da un eccessivo frazionamento della proprietà agraria e una scarsa specializzazione colturale. La riconversione post-fillosserica degli anni Venti-Trenta del Novecento, avvenuta in un clima di depressione economica generale, segna una primordiale specializzazione del vigneto e un’intensificazione della coltivazione negli interfilari, cui si accompagna un miglioramento dei fabbricati rurali, l’introduzione delle concimazioni chimiche e le prime forme di meccanizzazione, con la comparsa delle trebbiatrici a vapore.